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Ai giapponesi piacciono le confezioni. A Tokyo l'industria del packaging fa affari d'oro ma ora la musica sta cambiando. Sommersi dagli imballaggi, i consumatori nipponici si stanno orientando verso format distributivi che puntano sui prodotti sfusi e anche nei supermercati la nuova tendenza è quella del libero servizio e della riduzione della plastica per contenere gli alimenti.

A noi potrà sembrare normale poter scegliere liberamente frutta e verdura, pesarla e imbustarla, ma in Giappone si tende a confezionare anche il singolo frutto. E una volta a casa gli imballaggi da smaltire sono «una quantità schiacciante», come ha riportato Japan Today. Secondo i dati del ministero dell'ambiente giapponese, i contenitori e gli imballaggi sono oltre il 60% dei rifiuti domestici, in volume.

Il progetto di Dole di vendere banane a peso per ridurre i rifiuti ha fatto notizia: la multinazionale, con la propria divisione giapponese, ha lanciato un progetto per il retail con cui caratterizzare il reparto ortofrutta: un angolo dedicato alle banane sfuse e una bilancia a marchio Dole per poterle pesare. Solitamente i frutti sono confezionati in sacchetti di plastica con un contenuto variabile tra le quattro o cinque banane. «Con l'aumento delle famiglie con pochi componenti, la quantità di banane presenti nelle confezioni in vendita è grande, quindi questa iniziativa consente di acquistare solo la quantità necessaria», ha affermato la società, «creare uno spazio per la vendita a libero servizio è stato finora difficile per la grande distribuzione, Dole ha realizzato un servizio facile da usare sia per i consumatori che per i retailer».

Nell'Arcipelago si stanno sviluppando negozi specializzati, come Poco Mucho a Fukuoka, che propongono circa 200 diversi generi alimentari sfusi: si sceglie la quantità desiderata e i prodotti vengono riposti in sacchetti di carta o in bottiglie, in caso di liquidi, forniti dal punto vendita. Ma se il cliente porta da casa il contenitore, allora ottiene uno sconto del 3%.«Spero che i clienti aumentino la loro consapevolezza ambientale», ha detto a Kyodo News il manager di Poco Mucho, Motoki Yanase.I negozi nell'Hagoromo Shopping District a Tachikawa, a Tokyo, promuovono incentivi per incoraggiare i clienti a portare le proprie borse della spesa e contenitori. Tra questi Sayamaen, specializzato nel tè giapponese. «L'eco-shopping è dato per scontato sia dai clienti che dai negozi qui», ha affermato il manager Kazuko Ikeya.Un trend che si sta consolidando. «Sebbene l'imballaggio individuale dei prodotti sia utile per proteggere la qualità, le richieste di cambiamenti comportamentali per ridurre i rifiuti di plastica sono in aumento», ha concluso Toshiya Kayama, ricercatore senior di Mitsubishi UFJ Research and Consulting Co, il think tank della holding bancaria Mitsubishi UFJ Financial Group.

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