Kiev di nuovo sotto le bombe

2022-10-10 16:59:09 By : Ms. Nicole He

La Cina chiede una de-escalation in Ucraina dopo le decine di esplosioni che hanno scosso diverse città, tra cui Kiev, come apparente ritorsione di Mosca alle esplosioni sul ponte che collega la Crimea alla Russia.

"Speriamo che la situazione possa allentarsi il prima possibile", ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel briefing quotidiano. Pechino "sostiene sempre il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale di tutti i Paesi e delle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza che devono essere prese sul serio", auspicando che "tutte le parti risolvano le loro divergenze con il dialogo".

Le strade centrali di Kiev sono chiuse al traffico, i treni su tutte le linee della metropolitana sono stati sospesi in seguito all'attacco russo con missili sulla Capitale. Anche un parco giochi per bambini è stato colpito, i video pubblicali sul web mostrano un cratere vicino alle altalene. I missili hanno colpito i distretti di Shevchenkiv e Solomyan. Lo riferiscono i media ucraini.

"A Kiev i missili russi hanno danneggiato l'Università Shevchenko, la Filarmonica e i musei Khanenko e Shevchenko", ha annunciato il ministro della Cultura Oleksandr Tkachenko aggiungendo che il ponte pedonale e ciclabile sul Volodymyrsky Uzviz vicino all'Arco della Libertà è stato colpito.

C'è un ''allarme aereo in tutta l'Ucraina'' e non solo a Kiev a Dnipro, colpite nelle ultime ore. Lo ha scritto su Facebook il presidente ucraino Volodymyr Zekensky nel ''229esimo giorno di guerra totale'', denunciando ''missili che ci stanno colpendo''.

''Stanno cercando di distruggerci e spazzarci via dalla faccia della terra'', ha detto Zelensky. "Numerosi attacchi missilistici russi in tutta l'Ucraina. L'unica tattica di Putin è il terrore sulle pacifiche città ucraine, ma non farà crollare l'Ucraina. Questa è anche la sua risposta a tutti gli acquiescenti che vogliono parlare con lui di pace: Putin è un terrorista che parla con i missili", ha commentato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Questa mattina esplosioni sono state registrate non solo a Kiev, ma anche a Zhytomyr, Khmelnytsky, Dnipro, Leopoli e a Ternopil.

Almeno 5 persone sono morte e 12 sono rimaste ferite nella capitale ucraina, secondo quanto scritto su Twitter da Anton Gerashchenko, consigliere del ministro degli Affari interni ucraino. "Sono tutti civili che guidavano o camminavano nel centro di Kiev", ha affermato Gerashchenko. Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha confermato che gli attacchi hanno colpito i distretti Shevchenkivskyi e Solomianskyi della città e ha consigliato ai residenti di restare nei rifugi.

Tre forti esplosioni sono state udite questa mattina nel centro di Kiev: lo riferiscono giornalisti dell'agenzia di stampa Afp sul posto. Le esplosioni sono avvenute intorno alle 8:15 ora locale (le 7:15 in Svizzera) e avrebbero causato morti e feriti, secondo quanto riporta l'emittente pubblica ucraina Suspilne citando Svitlana Vodolaga, portavoce del Servizio statale di emergenza dell'Ucraina. Le sirene di allarme antiaereo sono risuonate diverse decine di minuti prima delle detonazioni. Video postati sui social network mostrano alcune grandi colonne di fumo nero in diverse zone della città. Un razzo lanciato dalle forze armate russe è caduto vicino al monumento dell'eroe nazionale della rivoluzione ucraina Hrushevsky nel centro di Kiev, scrive sul suo canale di Telegram il consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Anton Gerashchenko. L'ultimo attacco russo contro la capitale ucraina risale al 26 giugno scorso.

Il sindaco Vitali Klitschko ha confermato che nella capitale ucraina si sono verificate diverse esplosioni. Sul suo canale di Telegram il primo cittadino ha affermato che si sono verificate ''diverse esplosioni nel distretto di Shevchenkiv, nel centro della capitale. Tutti i servizi sono stati attivati. Seguiranno dettagli''.

Un nuovo raid aereo ha colpito nella notte la città di Zaporizhzhia, nel sud-est dell'Ucraina, distruggendo un palazzo residenziale a più piani. Almeno un civile è morto e altri cinque sono rimasti feriti.

Lo ha reso noto su Telegram il segretario del Consiglio comunale della città, Anatoly Kurtev, come riporta il Guardian. "Questa notte, i terroristi russi hanno ancora una volta tolto la vita a un civile. Alle sei del mattino il bilancio è di un un morto. Altre cinque persone sono rimaste ferite. Tra i feriti c'è un bambino che ha riportato tagli da frammenti di vetro", ha scritto Kurtev. L'attacco è avvenuto poco prima della 3:00 ora locale (le 2:00 in Svizzera) e proseguono in queste ore le ricerche di eventuali altre vittime o sopravvissuti.

La Slovacchia ha consegnato all'Ucraina altri due cannoni semoventi Zuzana-2 per "celebrare" il 70esimo compleanno del presidente russo Vladimir Putin: lo ha reso noto oggi su Twitter il ministro della Difesa slovacco, Jaroslav Na. 

"Per celebrare il suo 70esimo compleanno, abbiamo consegnato un altro regalo all'aggressore Putin. Altri due nuovi obici Zuzana-2 sono ora in Ucraina (e molto altro arriverà)", ha scritto il ministro. All'inizio di giugno Nad aveva annunciato che la Slovacchia aveva firmato un contratto con l'Ucraina per la fornitura di otto obici semoventi Zuzana-2 per contrastare l'aggressione russa.

Sono 17 i morti nell'attacco missilistico notturno a Zaporizhzhia, nel sud dell'Ucraina. Il bilancio, provvisorio, è stato comunicato su Telegram da Anatoly Kurtev, segretario del Consiglio comunale della città. "Secondo i dati preliminari - scrive - cinque case private sono state distrutte e circa 40 sono state danneggiate. In questo momento, si sa che 17 persone sono morte". Secondo quanto riportato dai media locali ci sono anche 44 feriti. Anche ieri la città aveva subito un attacco che aveva provocato altri 17 morti.

Stando a quanto riferisce su Telegram il capo dell'amministrazione militare della città, Oleksandr Starukh, citato dalla Ukrainska Pravda, sono 12 i missili russi che si sono abbattuti sulla città meridionale. "Il nemico ha usato aerei tattici per eseguire un attacco missilistico sul centro amministrativo della regione. I rapporti preliminari indicano che la maggior parte dei missili ha colpito condomini residenziali e case private in uno dei quartieri di Zaporizhzhia. Un condominio di nove piani è stato parzialmente distrutto. Cinque abitazioni private sono state distrutte. Le infrastrutture sono state colpite. Venti automobili sono state danneggiate", ha scritto Starukh. Come è noto, secondo il segretario del Consiglio comunale della città, Anatoly Kurtev, le vittime sono 17. Da parte sua, Starukh ha affermato che i morti sono 12 ed i feriti sono 49, inclusi sei bambini.

I danni al ponte sullo Stretto di Kerch provocati ieri dall'esplosione di un camion bomba avranno molto probabilmente un impatto significativo sulla capacità della Russia di sostenere le proprie forze nell'Ucraina meridionale, già sottoposta a forti tensioni: lo scrive l'intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione in Ucraina.

Il rapporto, pubblicato oggi dal ministero della Difesa di Londra, ricorda che la linea ferroviaria sul ponte era stata aperta al trasporto merci solo nel giugno del 2020, ma ha svolto un ruolo chiave nel trasporto di veicoli militari pesanti verso il fronte meridionale nell'invasione dell'Ucraina. "Questo incidente probabilmente toccherà da vicino il presidente Putin; è avvenuto poche ore dopo il suo 70esimo compleanno, (Putin) ha personalmente sponsorizzato e inaugurato il ponte e l'appaltatore della sua costruzione era un suo amico d'infanzia, Arkady Rotenberg", conclude l'intelligence britannica ricordando che negli ultimi mesi l'ex guardia del corpo di Putin - l'attuale comandante della Guardia Nazionale Russa, Viktor Zolatov - aveva fornito pubblicamente assicurazioni sulla sicurezza del ponte.

I sommozzatori russi, nel frattempo, esamineranno l'entità dei danni causati al ponte. Lo ha detto il vice primo ministro russo, Marat Khusnullin, secondo quanto riportano le agenzia di stampa del Paese. I sommozzatori hanno iniziato a lavorare questa mattina alle 6 ora locale (le 5:in Svizzera), mentre un'indagine più dettagliata dei danni provocati sopra la linea di galleggiamento dovrebbe essere completata entro la fine della giornata.

L'invio da parte dell'Occidente di armi a lungo raggio o più potenti a Kiev rappresenterà una linea rossa per la Russia: lo ha detto oggi alla Tass un alto diplomatico del ministero degli Esteri russo, Alexey Polischchuk.

"Per quanto riguarda le linee rosse, le abbiamo già designate. Prima di tutto, si tratta della consegna a Kiev di armi a lungo raggio o più potenti. Misure specifiche di risposta alle azioni degli Stati Uniti e dei suoi alleati che forniscono armi al regime di Kiev saranno definite dopo un'analisi approfondita dello sviluppo della situazione", ha precisato.

Vladimir Putin ha perso il controllo dei servizi segreti ed "è molto probabile che le esplosioni sul ponte di Crimea siano state organizzate da rappresentanti delle forze di sicurezza russe, che si oppongono alla vicenda". Lo sostiene Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'Ufficio del Presidente, che in tv, come riporta Unian, afferma che a suo avviso "la situazione nella Federazione Russa potrebbe molto probabilmente trasformarsi in un colpo di stato" e infatti "il personale militare è già detenuto a Mosca.

Per Podolyak l'esplosione sul ponte di Crimea è l'ultimo tassello di un processo che "indica che nella società russa si stanno sviluppando i presupposti per un colpo di stato ma è troppo presto per parlare del suo approccio". Il consigliere di Zelensky osserva che il leader della Cecenia, Ramzan Kadyrov, e il capo del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin hanno formato un asse contro il ministro della Difesa Serghei Shoigu e lo stato maggiore della Federazione Russa.

"Il generale Serghei Surovikin è stato nominato al comando del gruppo congiunto delle forze impegnate nell'operazione militare speciale in Ucraina". Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass.

A fine giugno l'intelligence britannica aveva già riferito della nomina di Surovikin a capo del gruppo dell'esercito meridionale (Sgf), al posto del generale Alexander Dvornikov. Già comandante delle truppe russe in Siria e considerato un 'falco', il 55enne colonnello generale è stato finora a capo delle forze aerospaziali. Secondo Londra il nuovo responsabile militare dell'offensiva è "da trent'anni bersaglio di accuse di corruzione e brutalità".

La Russia si è impegnata a rispettare la dichiarazione delle cinque potenze atomiche secondo cui la guerra nucleare è inaccettabile: lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, secondo quanto riporta la Tass. Lavrov ha inoltre affermato che l'Occidente usa bugie e manipolazioni per dipingere la Russia come fonte di minacce nucleari ed ha sottolineato la natura difensiva della politica di deterrenza nucleare di Mosca. L'Occidente non riuscirà mai a distruggere l'economia russa, ha poi aggiunto.

L'incendio che ha colpito oggi il ponte Kerch che collega la Russia alla Crimea è stato provocato dall'esplosione di un camion: lo ha reso noto il Comitato nazionale antiterrorismo della Russia. Lo riporta la Tass. A causa dell'esplosione del camion, ha reso noto in un comunicato il Comitato nazionale antiterrorismo russo, sette serbatoi di carburante di un treno merci hanno preso fuoco.

"Un camion proveniente dalla penisola di Taman è esploso sulla parte stradale del ponte di Crimea (detto anche ponte Kerch, ndr.) alle 6:07 di oggi, e ha causato l'incendio di sette serbatoi di carburante di un treno diretto in Crimea - si legge nella nota, riporta la Tass -. Due campate del ponte stradale sono parzialmente crollate". Il Comitato ha precisato che l'arco navigabile del viadotto non ha subito danni.

"Crimea, il ponte, l'inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all'Ucraina, tutto ciò che appartiene all'occupazione russa deve essere espulso": lo ha scritto oggi in un tweet Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il tweet, commenta il Guardian, "sembra suggerire la responsabilità di Kiev" dell'incendio di questa mattina che ha distrutto parzialmente il ponte Kerch.

Il Comitato investigativo russo ha aperto un procedimento penale sull'incendio che oggi ha distrutto parzialmente il ponte di Crimea: lo ha reso noto lo stesso Comitato, riporta la Tass. "Il Dipartimento Investigativo Principale del Comitato Investigativo ha aperto un caso penale per l'incidente sul ponte di Crimea - si legge in un comunicato -. Gli esperti del Centro forense si stanno recando sul posto su ordine del presidente del Comitato Investigativo". 

La reazione del governo ucraino all'incendio scoppiato oggi sul ponte di Crimea denota la sua "natura terroristica": lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Lo riporta la Tass. Come riportato in precedenza, questa mattina Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha twittato, riferendosi all'incendio sul ponte: "Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto...".

L'esplosione del camion bomba sul ponte in Crimea è stata un'operazione speciale dello Sbu, i servizi ucraini: lo scrive l'agenzia ucraina Unian citando fonti delle forze di sicurezza.

"La centrale nucleare di Zaporizhzhia è rimasta senza energia elettrica". Lo scrive su Telegram il sindaco di Energodar, Dmytro Orlov. "Stasera alle 00:59, a causa di un altro bombardamento da parte delle truppe russe, l'ultima linea di comunicazione con il sistema di alimentazione a 750kV della centrale nucleare di Dniprovska è stata danneggiata".

Orlov ha aggiunto che "i generatori diesel si accendono automaticamente e le forniture disponibili di gasolio per il loro lavoro in questa modalità saranno sufficienti per dieci giorni". È necessario "riparare e ripristinare il funzionamento delle linee", conclude.

Vladimir Putin e i suoi "stanno iniziando a preparare la società" russa a un potenziale attacco con armi nucleari: "non sono ancora pronti a usarle, non sanno se le useranno o meno, ma penso sia pericoloso anche solo che ne parlino". Così Volodymyr Zelensky in un'intervista alla Bbc.

Il presidente ucraino ha poi negato di aver parlato ieri di attacchi preventivi della Nato alla Russia, sostenendo d'esser stato frainteso e che la traduzione sia stata strumentalizzata da Mosca.

"Putin - ha detto - non ha paura di uno strike nucleare, teme la sua gente e la sua società: perché solo il suo popolo può togliergli il potere".

La Svizzera fornirà all'Ucraina attrezzature antincendio, veicoli per rimuovere le macerie e altro materiale per depurare l'acqua pari a un valore di 5,2 milioni di franchi. Un primo convoglio formato da due autocarri è partito oggi alla volta di Kiev. Il materiale, precisa una nota governativa odierna, è stato donato dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps) e dalla città di Basilea. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc) organizza e finanzia il trasporto.

Con questa decisione, la Svizzera risponde a una richiesta dell'ambasciata ucraina a Berna. Tutto il materiale sarà trasportato via terra in modo scaglionato. Oggi i due primi camion, con a bordo quattro macchinari da cantiere, sono partiti alla volta dell'Ucraina. In totale, la Svizzera invierà venti di questi macchinari, tre veicoli antincendio e un veicolo di piccole dimensioni adibito al trasporto di materiale e persone, due container mobili per la raccolta e la depurazione di acqua contaminata e due container di beni tra cui figurano attrezzature per sollevare e spostare carichi, sistemi di illuminazione e generatori di corrente.

Il materiale sarà consegnato al servizio della protezione civile del ministero ucraino dell'interno dopo una formazione sull'utilizzo organizzata sul posto da personale del Corpo svizzero di aiuto umanitario. Le autorità ucraine si occuperanno invece di trasportare le attrezzature in varie località del Paese - tra cui la città orientale di Kharkiv, pesantemente segnata dai combattimenti - dove saranno impiegate nei lavori di ricostruzione e riparazione. Dall'inizio del conflitto la Dsc ha inviato a Kiev oltre 680 tonnellate di materiale per l'assistenza e ha acquistato in territorio ucraino più di 4’750 tonnellate di generi alimentari per aiutare la popolazione.

"Tutti noi siamo sull'orlo di un disastro nucleare a causa della cattura della centrale nucleare di Zaporizhzhia da parte delle truppe russe". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al vertice di Praga. "La Russia ha portato la guerra nella nostra terra, nella parte ucraina dell'Europa. E solo grazie al fatto che il popolo ucraino ha fermato l'invasione della Russia, quest'ultima non può ancora portare la stessa guerra in altre parti d'Europa, in particolare nei Paesi baltici, in Polonia e in Moldavia", ha sottolineato.

Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha deciso per la prima volta di monitorare la repressione degli oppositori in Russia e la situazione dei diritti nel Paese. I 47 Stati membri del Consiglio hanno adottato una risoluzione in tal senso, proposta da tutti i Paesi membri dell'Unione Europea con l'eccezione dell'Ungheria, con 17 voti a favore. 24 Paesi si sono astenuti e 6 hanno votato contro, tra cui la Cina. È la prima volta che Mosca è presa di mira da un testo riguardante la situazione dei diritti umani nel Paese.

Gli Usa sono "pronti" a risolvere la guerra in Ucraina attraverso la diplomazia quando Mosca dimostrerà di essere "seriamente intenzionata" a percorrere questa strada: così il Segretario di Stato Antony Blinken durante una conferenza stampa a Lima. Lo riporta il Dipartimento di Stato sul suo sito.

"Il Presidente Putin e la Russia non hanno mostrato alcun interesse per una diplomazia significativa. E a meno che e finché non lo faranno, è molto difficile proseguire. Abbiamo sempre detto, il presidente (ucraino) Zelensky ha sempre detto che alla fine la questione si risolverà con la diplomazia. E se e quando la Russia dimostrerà di essere seriamente intenzionata a impegnarsi in tale diplomazia, noi saremo pronti, saremo lì. Ma ogni segnale in questo momento purtroppo punta nella direzione opposta", ha detto Blinken.

Almeno 418 bambini sono stati uccisi dalle forze russe in Ucraina dall'inizio dell'invasione il 24 febbraio scorso. Lo ha reso noto su Telegram l'ufficio del Procuratore Generale di Kiev, secondo quanto riporta Ukrinform. I bambini feriti sono almeno 789.

Un compleanno a cifra piena. Cade infatti oggi l'anniversario del presidente russo Vladimir Putin, che è arrivato al traguardo dei 70 anni. Del presidente russo si parla ormai quotidianamente dallo scorso mese di febbraio, quando ha dato il via "all'operazione militare speciale" ai danni dell'Ucraina. Nonostante l'energia mostrata sul campo, non mancano le voci su una possibile malattia di Putin, forse un tumore. Non a caso il patriarca della chiesa ortodossa Kirill ha invitato i russi e il clero a "pregare per la salute" del presidente della Russia. Lo si legge sul sito della Chiesa ortodossa russa, che ha predisposto due differenti preghiere, riporta l'agenzia Unian. "Il patriarca Kirill ha ritenuto necessario che tutti i credenti offrissero in questo giorno una diligente preghiera per la salute del capo dello Stato russo", si legge nel messaggio. "I sacerdoti pregheranno per la salute del presidente il giorno del suo compleanno, il 7 ottobre, e il giorno successivo, quando si festeggia Sergio di Radonezh", uno dei Santi più amati in Russia.

I corpi di 534 ucraini uccisi dai russi sono stati scoperti nella parte della regione di Kharkiv liberata dalle forze ucraine. Lo ha annunciato Serhiy Bolvinov, capo del dipartimento investigativo della direzione della polizia nazionale nella regione di Kharkiv, durante un briefing online, secondo quanto riporta Unian.

"Purtroppo abbiamo già registrato e prelevato dai territori disoccupati i corpi di 534 civili, di cui 226 donne, 260 uomini, 19 bambini (13 di loro non sono stati identificati) e 29 resti umani, il cui sesso non è stato ancora determinato", ha detto Bolvinov aggiungendo che sono state scoperte 22 camere di tortura.

Il Consiglio europeo ha adottato l'ottavo pacchetto sanzioni contro la Russia in risposta "all'annessione illegale delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson". Lo riporta lo stesso Consiglio in una nota. "Il pacchetto concordato comprende una serie di misure volte a rafforzare la pressione sul governo e sull'economia russa, a indebolire le capacità militari della Russia e introduce le basi per l’inserimento di un tetto massimo di prezzo per il trasporto marittimo di petrolio russo destinato a paesi terzi e di ulteriori restrizioni sul trasporto marittimo di petrolio greggio e prodotti petroliferi verso paesi terzi".

"Concretamente - nota il Consiglio europeo - la combinazione di queste misure funziona come segue: sarà vietato fornire trasporto marittimo e assistenza tecnica, servizi di intermediazione, finanziamento o assistenza finanziaria relativi al trasporto marittimo verso paesi terzi di petrolio greggio (a partire da dicembre 2022) o di prodotti petroliferi (a partire da febbraio 2023) originari o esportati dalla Russia”. La deroga al 'price cap' consentirebbe la fornitura del trasporto e di questi servizi se il petrolio o i prodotti petroliferi sono acquistati a un prezzo massimo prestabilito o inferiore. Il nuovo divieto per le navi dell'Ue di fornire il trasporto marittimo di tali prodotti a paesi terzi si applicherà a partire dalla data in cui il Consiglio deciderà all'unanimità di introdurre il 'price cap'. Il tetto massimo dei prezzi “ridurrà drasticamente i ricavi della Russia dal petrolio, dopo che la sua guerra illegale contro l'Ucraina ha gonfiato i prezzi globali dell'energia. Il tetto al prezzo del petrolio può anche servire a stabilizzare i prezzi globali dell'energia".

Il pacchetto introduce poi una lunga serie di limitazioni all'import e all'export da e verso la Russia in beni e servizi, il divieto per i cittadini dell'Ue di ricoprire cariche negli organi direttivi di alcune persone giuridiche, entità o organismi russi di proprietà o controllati dallo Stato, la sanzione di individui ed entità che hanno avuto un ruolo nell'organizzazione dei "referendum" illegali, rappresentanti del settore della difesa e persone note che diffondono disinformazione sulla guerra. Il Consiglio ha inoltre deciso di ampliare i criteri su cui possono basarsi le sanzioni individuali, al fine di includere la possibilità di colpire coloro che facilitano l'elusione delle sanzioni dell'Ue.

 L’intelligence americana ritiene che dietro l'omicidio di Darya Dugina, figlia del filosofo ultranazionalista russo Alexander Dugin uccisa ad agosto in un attentato, ci sia il governo di Kiev. Lo rivelano fonti informate al New York Times precisando che gli Usa "non hanno preso parte all'attacco, né fornendo informazioni né altre forme di assistenza". I funzionari riferiscono anche che i servizi Usa non erano a conoscenza dell'operazione e si sarebbero opposti se fossero stati consultati.

I funzionari americani che hanno parlato con il New York Times non hanno rivelato quali elementi del governo ucraino siano i mandanti dell'omicidio della Dugina o se il presidente Voldymyr Zelensky fosse al corrente. Alcuni ritengono, inoltre, che il vero obiettivo dell'attentato fosse il padre. L'ultranazionalista Dugin da mesi esorta Mosca a intensificare la sua guerra contro l'Ucraina e da sempre è uno dei principali sostenitori di una Russia aggressiva e imperialista.

Interpellato dal prestigioso quotidiano americano il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, ha ribadito che il governo di Kiev non è coinvolto nella morte della figlia dell'ultranazionalista. "In tempo di guerra ogni omicidio deve avere un senso, soddisfare uno scopo specifico, tattico o strategico. Dugina non è un obiettivo nè tattico nè strategico per l'Ucraina", ha detto.

"Ho parlato con il presidente ucraino Zelensky e ho elogiato il coraggio del popolo e delle forze armate ucraine per gli impressionanti progressi nel riconquistare il loro territorio dagli aggressori russi". Lo ha affermato via Twitter il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

"La Russia deve fermare la guerra che ha iniziato. La Nato sosterrà e intensificherà il sostegno all'Ucraina per tutto il tempo necessario", ha aggiunto Stoltenberg.

Accordo tra i 27 sul nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, incluso il price cap al petrolio. Il via libera, a quanto si apprende, è arrivato in mattinata nel corso del Coreper, la riunione dei Rappresentanti permanenti dei paesi membri. La formalizzazione dell'approvazione dell'ottavo pacchetto arriverà per procedura scritta.

Intervenendo al Parlamento europeo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha concentrato quasi tutto il suo discorso sul problema energetico. “Accolgo con favore l'accordo raggiunto oggi dagli Stati membri sull'ottavo pacchetto di sanzioni. Ci siamo mossi in modo rapido e deciso. Non accetteremo mai i falsi referendum di Putin né alcun tipo di annessione in Ucraina. Siamo determinati a continuare a far pagare il Cremlino”. 

Il gigante russo dell'energia Gazprom ha fatto sapere che sono riprese le esportazioni di gas attraverso l'Austria, principalmente dirette all'Italia, aggiungendo che l'azienda e i clienti italiani hanno trovato una soluzione sulle vendite di gas dopo le modifiche normative in Austria. 

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato le quattro leggi che ratificano l'annessione alla Federazione Russa delle regioni ucraine occupate di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Lo riporta la Tass. Il testo di legge recita: "I confini dei nuovi soggetti della Federazione, come risulta dai trattati, saranno determinati dai confini che esistevano il giorno della loro formazione e accettazione nella Federazione Russa". Fino all'elezione dei nuovi capi le regioni saranno guidate da funzionari temporanei ad interim nominati da Putin. Le forze russe non controllano pienamente nessuna delle quattro aree.

Il sostegno militare degli Stati Uniti all'Ucraina "spinge la situazione più vicina al pericoloso punto di un confronto militare diretto tra Russia e Nato". Lo ha dichiarato il vicedirettore del dipartimento per la non proliferazione e il controllo delle armi del ministero degli Esteri di Mosca, Konstantin Vorontsov, durante un incontro all'Onu. Lo riferisce l'agenzia Tass.

Il ministero della Difesa russo ha mostrato, durante il suo briefing quotidiano, una mappa militare da cui emerge l'importante ritirata delle forze di Mosca da alcuni territori settentrionali della regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina. La mappa mostra che le truppe russe hanno lasciato un gran numero di località tra cui Dudchany, sulla riva ovest del fiume Dnepr, dove l'esercito ucraino è impegnato nella controffensiva.

La bandiera ucraina è stata issata dalle forze di Kiev nel villaggio di Davydiv Brid, nella regione di Kherson. Lo ha riferito su Facebook il deputato Roman Lozynskyi, che presta servizio nelle forze di difesa di Kiev.

Davydiv Brid è stata "violentata dall'occupazione russa. Diventerà una delle perle dei nostri viaggi attraverso il sud dell'Ucraina dopo la vittoria. Incontriamoci sul fiume Inhulec!", ha scritto.

L'avanzata della controffensiva ucraina nel sud sta proseguendo con la riconquista di diverse località, dopo che ieri la Difesa di Mosca ha ammesso lo sfondamento delle sue linee di difesa a Kherson.

Questa mattina le truppe russe hanno lanciato un attacco con missili S-300 sul villaggio Shevchenkove, nella regione orientale di Kharkiv, liberata il 7 settembre dalle forze ucraine, danneggiando case private.

"Anche dopo la liberazione, il territorio della regione di Kharkiv continua a soffrire dell'aggressione armata della Federazione Russa. Oggi i militari delle Forze Armate della Federazione Russa hanno lanciato un attacco missilistico sul villaggio di Shevchenkove nel distretto di Kupyansk. Le case dei civili sono state danneggiate", ha reso noto la Procura regionale di Kharkiv, come riporta Ukrinform.

"Non abbiamo nessuna indicazione che le forze armate russe stiano mobilitando mezzi o personale connessi al loro arsenale nucleare: tutto al momento è nella norma". Lo sostiene un alto funzionario della difesa occidentale commentando le recenti "speculazioni" su varie testate internazionali riguardo possibili manovre russe.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che la Russia non vuole "prendere parte" alla "retorica nucleare" dei "media e dei politici occidentali". "Nei media occidentali, i politici occidentali, i capi di Stato ora hanno molti esercizi di retorica nucleare. Non vogliamo prendere parte a questo", ha detto Peskov, citato dalla Tass, commentando la notizia del Times che, citando un'informativa inviata dalla Nato agli Stati membri, sostiene che Vladimir Putin potrebbe in teoria preparare le sue forze armate per compiere un test nucleare ai confini dell'Ucraina.

Il direttore generale della centrale nucleare di Zaporozhzhia Igor Murashov, arrestato dalle forze di occupazione russe e poi rilasciato, è stato espulso da Energodar per "legami con i servizi di sicurezza ucraini". Il canale televisivo Rossiya-24 ha pubblicato un video che mostra Murashov che ammette i suoi legami con i servizi di sicurezza ucraini. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale russa Interfax. "La direzione della centrale nucleare di Zaporozhzhia può essere formata da dipendenti della centrale", ha dichiarato Renat Karchaa, consigliere del capo di Rosenergoatom, filiale operativa delle centrali russe di Atomenergoprom.

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky ha ratificato la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale del 30 settembre in cui si afferma l'impossibilità di negoziare con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e la necessità di rafforzare la capacità di difesa dell'Ucraina. Tenendo conto dei risultati della riunione si è "affermata l'impossibilità di intrattenere negoziati con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin". Lo riporta Ukrainska Pravda.

Putin starebbe preparando le sue forze armate per compiere un test nucleare ai confini dell'Ucraina. È quanto si legge sul britannico Times che cita un'informativa inviata dalla Nato agli Stati membri. Si tratta di un rapporto dell'intelligence in cui si avverte di possibili azioni di Mosca fra cui quella di testare il drone sottomarino Poseidon equipaggiato con una testata atomica.

Secondo altre fonti, un treno militare russo della divisione nucleare sarebbe partito in direzione dell'Ucraina: l'unità è responsabile delle munizioni nucleari, del loro stoccaggio e manutenzione, stando all'analista basato in Polonia Konrad Muzyka. Secondo una fonte di alto livello della difesa occidentale citata dal Times, la dimostrazione di forza più probabile da parte di Putin tramite il ricorso a ordigni atomici avverrebbe nel Mar Nero. Ma "non è impossibile" che il leader del Cremlino possa utilizzare un'arma nucleare tattica in Ucraina. In quel caso però i rischi per i russi sono più alti: "Potrebbero sbagliare e colpire accidentalmente una città russa vicino al confine ucraino come Belgorod", ha detto la fonte. Per Andrew Futter, professore dell'Università di Leicester ed esperto di armi atomiche, l'aver mobilitato il treno delle divisione 'nucleare' rappresenta al momento un avvertimento lanciato da Putin all'Occidente.

La Corea del Nord ha espresso sostegno all'annessione russa delle quattro regioni ucraine, accusando gli Stati Uniti di "abusare" del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo ha riferito un dispaccio dell'agenzia ufficiale Kcna, citando Jo Chol-su, direttore generale del Dipartimento dell'organizzazione internazionale presso il ministero degli Esteri, per il quale i referendum di adesione alla Federazione russa "si sono tenuti in linea con i principi della Carta dell'Onu". "Rispettiamo la volontà dei residenti che aspiravano all'integrazione e sosteniamo la posizione di Mosca di fare le suddette regioni parte della Russia". 

Il funzionario nordcoreano ha criticato gli Stati Uniti per aver applicato "doppi standard da gangster" all'Onu, insistendo sul fatto che le precedenti aggressioni di Washington all'ex Jugoslavia, all'Afghanistan e all'Iraq non sono state affrontate dal Consiglio di Sicurezza. "Non torneranno mai i giorni in cui gli Stati Uniti potranno usare il Consiglio come scudo e mezzo di aggressione per mantenere la propria supremazia", ha aggiunto Jo.

Il sostegno di Pyongyang a Mosca è ormai consolidato e la Russia ha puntualmente ricambiato bloccando - insieme alla Cina - qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza di condanna a Pyongyang per i test missilisti effettuati da inizio 2022, almeno 23 tra balistici e da crociera. A luglio, la Corea del Nord ha formalmente riconosciuto l'indipendenza delle repubbliche separatiste filo-russe di Donetsk e Luhansk in Ucraina, diventando il terzo Paese al mondo a farlo dopo Russia e Siria. Pyongyang ha di recente elogiato i suoi stretti legami con Mosca, in contrapposizione ai freddi legami intercoreani e allo stallo dei colloqui sul corposo dossier nucleare con Washington.

L'esercito ucraino "con le sue soverchianti unità blindate" è riuscito a "penetrare le linee della nostra difesa" nell'area dei villaggi di Zolota Balka e Oleksandrivka nella regione meridionale di Kherson, appena annessa da Mosca. Lo ha ammesso il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, citato dalla Tass, dopo che Kiev aveva rivendicato ulteriori avanzate nel sud.

"Le truppe russe hanno preso il controllo di una frontiera difensiva preparata in anticipo e continuano a infliggere pesanti danni al nemico con la loro potenza di fuoco", ha aggiunto il portavoce di Mosca.

La giornalista russa Maria Ovisannikova, diventata famosa per avere mostrato un cartello contro l'operazione militare in Ucraina durante una diretta televisiva, è stata inserita dal ministero dell'Interno nella lista dei ricercati. Lo riferisce il sito Mediazone. Ovisannikova era agli arresti domiciliari con l'accusa di avere diffuso false notizie contro le forze armate ma, secondo quanto riferito dal marito, il primo ottobre sarebbe fuggita portando con sé la figlia di 11 anni.

La giornalista era diventata famosa in tutto il mondo lo scorso marzo per essere apparsa in diretta alle spalle di una conduttrice del telegiornale mostrando il cartello "Stop alla guerra, non credete alla propaganda". Per quell'episodio era stata condannata a una multa, ma lo scorso agosto era stata posta agli arresti domiciliari per avere mostrato vicino al Cremlino un altro cartello contro la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina. Per questo episodio era stata posta agli arresti domiciliari fino al 9 ottobre.

L'obiettivo della Francia è "rendere il costo della guerra in Ucraina insopportabile per la Russia" di Vladimir Putin: è quanto dichiarato dalla premier francese, Elisabeth Borne, aprendo il suo intervento sulla guerra in Ucraina all'Assemblea Nazionale di Parigi. "Il nostro obiettivo è lo stesso dall'inizio: colpire duramente l’economia russa, impedirle di finanziare la sua offensiva in Ucraina”, ha affermato la premier francese, ricordando che è "è stata la Russia a lanciare questa guerra. Ed è lei che ci induce ad agire".

"La resa di Lyman diventa una questione politica". Il titolo del quotidiano russo Nezavisimaya Gazeta, considerato uno dei fogli più fedeli al Cremlino, rispecchia l'ondata di critiche che si sono levate contro il modo di condurre la campagna militare in Ucraina. Lo stesso giornale sottolinea che "per la prima volta dall'inizio dell'operazione militare speciale, alcuni comandanti delle forze armate sono chiamati direttamente in causa con i loro nomi" per il loro operato. Forse il più duro nei suoi commenti è stato il capo ceceno Ramzan Kadyrov, che ha attaccato il comandante del Distretto militare centrale, il generale Alexander Lapin, per il ritiro delle truppe russe da Lyman, città strategica per le linee di rifornimento tra il Donbass, il nord e il sud dell'Ucraina. Lapin, ha affermato Kadyrov, ha dispiegato sul campo forze della autoproclamata Repubblica di Lugansk, "ma non ha fornito loro le necessarie comunicazioni e i rifornimenti di munizioni".

Sul suo canale Telegram, Kadyrov aggiunge che due settimane fa il comandante delle forze speciali Akhmat gli aveva riferito dei pericoli, e che lui stesso ne aveva informato il capo di Stato maggiore delle forze armate, Valery Gerasimov. "Ma Gerasimov - aggiunge Kadyrov - mi ha assicurato che aveva piena fiducia in Lapin e non credeva possibile un ritiro da Lyman". Con Kadyrov si è schierato anche l'uomo d'affari Yevgeny Prigozhin, associato dai media occidentali al gruppo di mercenari Wagner. Critiche sono state espresse anche dal deputato della Duma ed ex generale Andrey Gurulev, membro del partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin. "Non capisco perché non abbiano valutato correttamente la situazione e non abbiano rafforzato le truppe", ha affermato Gurulev, aggiungendo che a suo modo di vedere il problema "non è sul terreno", ma nelle stesse stanze del ministero della Difesa. "Tutto è conseguenza delle politiche seguite là", ha aggiunto.

Dopo un sorvolo sui punti di fuoriuscita effettuato stamattina, la perdita dal Nord Stream 1 non era più visibile e quindi si poteva dire che si era fermata. Tuttavia, "quella più piccola proveniente da Nord Stream 2 è invece leggermente più grande di ieri" e misura circa 30 metri di diametro, ha dichiarato la guardia costiera, secondo quanto riporta la Cnn. L'annuncio della guardia costiera è arrivato dopo che Gazprom ha dichiarato che tutte le perdite erano state fermate.

"La domanda globale di gas è scesa di 40 miliardi di metri cubi negli ultimi 9 mesi, con una percentuale dei 27 stati dell'Ue del 75%, a 30 miliardi di metri cubi". Lo afferma Gazprom, come riporta la Tass. Gazprom aggiunge anche che l'esportazione media giornaliera è scesa del 30% a settembre, mese su mese, a 157 milioni di metri cubi.

Le misure di risparmio del gas in Europa saranno "cruciali" questo inverno per mantenere gli stock a livelli sufficienti in caso di taglio totale di gas russo e di "ondata di freddo tardiva": è quanto afferma l'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) nel suo rapporto trimestrale. Per evitare l'importazione di gas russo, l'Europa ha proceduto all'importazione massiccia di gas naturale liquefatto (Gnl) e di gas norvegese. Grazie a questa strategia di diversificazione "gli stock di gas erano al 90% a fine settembre", riferisce l'organizzazione con base a Parigi, mettendo in guardia l'Europa sulle conseguenze, da questo inverno, di un eventuale taglio totale di gas russo.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato la popolazione ad aderire alla campagna mediatica 'What We Are Fighting For' ('Per cosa ci battiamo'), chiedendo ai cittadini di dire al mondo per cosa stanno combattendo. "Gli ucraini sanno bene per cosa stanno combattendo - ha scritto su Facebook il capo di Stato ucraino, secondo quanto riporta Ukrinform -. Per le persone che amiamo e per quelle che ci ispirano. Le città e i villaggi, veri luoghi di potere. I valori per cui vale la pena combattere contro il nemico. La possibilità di vivere a casa propria e di essere proprietari della propria terra. La possibilità di costruire il futuro che vogliamo. Per qualcosa che ci incoraggi a fare ciò che sembra impossibile. Unitevi all'azione '#WhatWeAreFightingFor' e dite al mondo che cosa è importante per voi".

Zelensky ha inoltre invitato tutti a condividere le loro storie con foto e video dei luoghi preferiti in Ucraina sulle pagine dei social con il tag 'Ukraine.ua' e ad aggiungere l'hashtag '#WhatWeAreFightingFor' in modo che il maggior numero possibile di persone possa vederle.

"Per essere chiari, chi decide è uno. Non ci sono controlli su Putin. Come ha preso la decisione irresponsabile di invadere l'Ucraina, potrebbe prenderne un'altra. In questo momento però non vedo nulla che mi faccia credere che abbia già preso una decisione del genere": lo ha detto il capo del Pentagono, Lloyd Austin, in una intervista alla Cnn commentando le minacce nucleari del presidente russo. Austin ha condannato le "annessioni illegali di territorio ucraino" e ha definito le minacce di Putin di usare "ogni mezzo disponibile" una "dichiarazione irresponsabile. Questo tintinnio della sciabola nucleare non è il tipo di cosa che ci aspetteremmo di sentire dai leader di grandi paesi con capacità atomiche".

"Lyman è completamente libera dalle truppe russe": lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La riconquista della città taglia le linee di rifornimento russe al fronte nel Donbass e fra i fronti nell'Est e nel Sud dell'Ucraina.

"Lyman, importante snodo ferroviario nella regione orientale di Donetsk che era stata annessa alla Russia, è ora sotto il pieno controllo dell'esercito ucraino, un giorno dopo l'annunciato ritiro delle truppe russe. Grazie ai nostri militari", ha dichiarato il presidente Zelensky in un video pubblicato sui social.

Il sommergibile a propulsione nucleare russo K-329 Belgorod si muove nei mari artici e c'è il sospetto che la sua missione sia testare il missile-siluro Poseidon, capace di portare testate nucleari a diecimila km di distanza. È quanto afferma un'informativa della Nato, citata da Repubblica, secondo cui l'Alleanza è in allerta e monitora ogni possibile lancio di siluri dal sommergibile.

Lungo 184 metri e largo 15, il Belgorod può navigare in immersione a circa sessanta chilometri orari e con un'autonomia virtualmente illimitata. Si ritiene che possa rimanere 120 giorni senza tornare in superficie.

Nei giorni scorsi è stato citato nelle analisi sul possibile sabotaggio di Nord Stream, ma non ci sono prove a riguardo. Il quotidiano aggiunge che il sospetto della Nato, trasmesso ai comandi alleati, è che il sottomarino stia per sperimentare nell'area del Mare di Kara proprio il Poseidon.

Chiamato in codice "Status-6", il Poseidon è un siluro lungo 24 metri capace di portare una testata atomica probabilmente da due megaton. Il missile-siluro è stato concepito per esplodere nella vicinanza della costa provocando uno 'tsunami radioattivo'.

Volodymyr Zelensky ha lanciato un monito ai russi nel suo video-intervento serale. "Finché non risolvete tutti il problema con colui che ha iniziato tutto, che ha iniziato questa guerra insensata per la Russia contro l'Ucraina, sarete uccisi uno per uno, facendo da capri espiatori, per non ammettere che questa guerra è un errore storico per la Russia".

Dopo gli ultimi successi della controffensiva ucraina nel Donbass il presidente ucraino afferma: "Lì hanno già iniziato a addentarsi: cercano i colpevoli, accusando alcuni generali di fallimenti. Questa è la prima campana che dovrebbe essere ascoltata a tutti i livelli del governo russo".

"La bandiera ucraina è a Lyman. In questa settimana abbiamo piantato più bandiere ucraine nel Donbass. Tra una settimana ce ne saranno ancora di più". Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky nel suo video-messaggio serale, nel giorno in cui i russi si sono ritirati dalla città strategica del sud-est.

A Lyman "i combattimenti sono ancora in corso, ma lì non c'è traccia di pseudo-referendum", ha aggiunto Zelensky, riferendosi al voto indetto da Mosca nelle zone occupate per annetterle alla Russia. Un voto , ha aggiunto, "condannato anche oggi da ancora più voci nel mondo".

A neppure ventiquattr'ore dalla cerimonia al Cremlino per l'annessione del Donbass e delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, l'esercito ucraino riconquista Lyman, uno dei centri strategici per il controllo dell'oblast di Donetsk. Le forze di Kiev sono tornate a far sventolare la loro bandiera gialloblù dopo aver accerchiato i cinquemila soldati russi di stanza in città, spingendoli a un'altra clamorosa ritirata.

"A causa della minaccia di essere circondate, le truppe alleate si sono ritirate da Krasny Lyman verso posizioni più vantaggiose", ha ammesso il ministero della Difesa di Mosca, offrendo una spiegazione tattica alla pesante sconfitta, con un copione che ricalca quello di poche settimane fa dopo la fuga dei suoi contingenti dalla regione di Kharkiv. Dove, intanto, si è scoperta una nuova strage di civili, con almeno 24 uccisi tra cui 13 bambini e una donna incinta. "L'esercito ucraino sta subendo perdite considerevoli ma continua ad avanzare", è la conferma dei comandi russi.

La disfatta di Lyman segna un nuovo colpo militare e di immagine all'esercito di Vladimir Putin. E come per la ritirata da Kharkiv, immediata è scattata la resa dei conti interna. A puntare il dito contro i vertici dell'esercito di Mosca è stato nuovamente il leader ceceno Ramzan Kadyrov, lanciando pesanti accuse ai generali che hanno gestito la campagna in quell'area. "A mio parere - ha scritto su Telegram, pubblicando lo stesso video della Difesa di Kiev sull'ingresso in città di due soldati ucraini con la bandiera in mano - dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle zone di confine e l'uso di armi nucleari a basso potenziale". Parole che fanno temere rappresaglie dopo l'avvertimento del Cremlino sulla difesa delle regioni annesse con gli stessi strumenti che impiegherebbe a tutela dei suoi confini riconosciuti.

Accanto alla gioia per la riscossa, Kiev piange però l'ennesima strage di civili, all'indomani di quella a Zaporizhzhia. Un convoglio di sette auto è stato colpito mentre cercava di fuggire dalle zone controllate dai russi nell'est del Paese. Un'altra vendetta firmata da un nemico in rotta che lascia dietro di sé terra bruciata, dopo i bombardamenti e le violenze indiscriminate emersi nelle scorse settimane. Secondo i servizi di sicurezza ucraini, l'attacco è avvenuto nella cosiddetta "zona grigia" tra la città di Svatove "occupata" nel Lugansk e quella di Kupyansk "liberata" nel Kharkiv, separate da una sessantina di chilometri: un percorso che il gruppo stava cercando di attraversare quando è rimasto vittima dell'agguato, avvenuto martedì scorso. "I russi hanno sparato contro i civili quasi a distanza ravvicinata", ha accusato il governatore Oleg Synegubov, denunciando "un atto crudele che non può essere giustificato".

Mentre i raid in Ucraina non si fermano, una forte esplosione è avvenuta in Crimea, nella zona dell'aeroporto militare di Belbek, vicino a Sabastopoli, dove un aereo russo avrebbe preso fuoco dopo essere uscito di pista. Le tensioni continuano anche nell'altra regione appena annessa di Zaporizhzhia.

L'operatore nucleare di Kiev, Energoatom, ha denunciato l'arresto del direttore della centrale nucleare Igor Murashov. Per Petro Kotin, presidente della società, "le forze russe lo hanno fermato "venerdì pomeriggio "mentre si recava dalla stazione a Energodar, è stato bendato e portato via". Un episodio su cui anche l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha chiesto chiarimenti alle autorità di Mosca, secondo cui è stato "temporaneamente arrestato per essere interrogato". Ma per Kiev il vero obiettivo è quello di trasferire la centrale sotto il controllo della società per l'energia atomica russa Rosatom, costringendo i lavoratori ucraini a diventare suoi dipendenti.

Il portavoce della società di gestione del gasdotto Nord Stream 2 ha riferito che è finita la fuga di gas dalla condotta, iniziata dopo le esplosioni sospette dei giorni scorsi nel mar Baltico.

La pressione dell'acqua ha più o meno chiuso il gasdotto in modo che il gas presente al suo interno non fuoriesca", ha dichiarato Ulrich Lissek. "La conclusione è che c'è ancora gas nel gasdotto", ha aggiunto.

"Il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream è una minaccia per l'Ue. Siamo determinati a proteggere le nostre infrastrutture critiche. I leader affronteranno la questione al prossimo vertice di Praga". Lo annuncia il presidente del Consiglio europeo Charles Michel su Twitter dopo un incontro con la prima ministra danese Mette Frederiksen.

"A causa della minaccia di essere circondate, le truppe alleate si sono ritirate da Krasny Lyman verso posizioni più vantaggiose". Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, citato dall'agenzia Interfax.

"L'esercito ucraino sta subendo perdite considerevoli a Krasny Lyman, ma continua ad avanzare", ha aggiunto Mosca.

"Gazprom ha comunicato di non poter confermare la consegna dei volumi di gas richiesti per oggi a causa della dichiarata impossibilità di trasportare il gas attraverso l’Austria. Oggi, pertanto, i flussi di gas russo destinati a Eni attraverso il punto di ingresso di Tarvisio saranno nulli". Con questa stringata nota, l'Ente nazionale italiano idrocarburi (Eni) comunica tramite il suo sito internet il blocco delle forniture di gas russo all'Italia.

"Ci risulta che l'Austria stia continuando a ricevere gas al punto di consegna al confine Slovacchia/Austria. Stiamo lavorando per verificare con Gazprom se sia possibile riattivare i flussi verso l'Italia", ha dichiarato un portavoce di Eni all'agenzia Ansa.

L'offerta di gas russo rispetto a quella complessiva a disposizione dell'Italia era comunque già inferiore al 10%. Il blocco delle forniture di gas dal Tarvisio non cambia in maniera significativa la situazione di approvvigionamento in gas per il Belpaese. Mercoledì, il Ministero italiano della transizione ecologica aveva riferito di avere raggiunto l'obiettivo del riempimento al 90% degli stock di gas in vista della prossima stagione fredda. Una buona notizia anche per il Ticino, che dipende interamente dall’Italia per l’approvvigionamento di gas e che ora vede più lontana l'eventualità di un'interruzione delle forniture di gas dall'Italia.

Venti civili ucraini sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco nella regione di Kharkiv nel nordest del Paese mentre stavano lasciando la zona in auto. Lo afferma il governatore locale Oleh Syniehubov, citato dalla AP online.

Tre le vittime ci sono almeno dieci bambini, ha riferito il capo dei servizi di sicurezza (Sbu) di Kiev, Vasily Malyuk, citato dall'Ukrainska Pravda.

L'attacco - si tratterebbe del secondo convoglio di civili colpito negli ultimi due giorni - sarebbe avvenuto nel distretto di Kupiansy. "Un atto crudele che non può essere giustificato", ha detto Syniehubov.

Shock in Russia per il suicidio del giovane rapper Ivan Petunin, che si è tolto la vita in segno di protesta contro la guerra: "Non sono pronto a uccidere", ha detto in un video postato sui social prima di morire e diventato virale in tutto il mondo. Ne ha dato notizia Nexta.tv.

Petunin, 27 anni, detto walkie, era nato nel 1995 e aveva pubblicato il suo album Mental nel 2018.

Ieri Ivan, che aveva già prestato servizio nell'esercito russo, ha pubblicato su Telegram un video in cui annunciava il peggio: "Se stai guardando questo video non sono più vivo, non posso prendere il peccato dell'omicidio sulla mia anima e non voglio. Non sono pronto a uccidere per nessun ideale", ha detto. Si è suicidato a Krasnodar.

"Le truppe della Federazione Russa, oltre 5mila militari, di stanza nelle città orientale di Lyman sono circondate dall'esercito ucraino. Hanno fatto appello alla loro leadership con la richiesta di ritirarsi ma la richiesta è stata respinta dai comandanti della Federazione".

Lo ha riferito su Telegram il capo dell'amministrazione militare (ucraina) di Lugansk Sergiy Gaidai, come riporta Unian.

Le truppe ucraine hanno interrotto le comunicazioni di terra a supporto dei russi nell'area di Drobysheve-Liman e preso il controllo delle strade. Per questo motivo, i russi non hanno la possibilità di ripetere il ritiro di massa come nella regione di Kharkiv.

"A piazzare le bombe che hanno provocato quattro falle nel gasdotto Nord Stream 1 e 2, a circa 80 metri di profondità nelle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca, potrebbero essere stati i robot di manutenzione durante lavori di riparazione". È l'opinione degli esperti riferita dal Guardian. "Se questa teoria si rivela corretta, la natura sofisticata dell'attacco e la potenza dell'esplosione aggiungerebbero peso ai sospetti che gli attacchi siano stati effettuati da un potere statale, con il dito puntato contro la Russia".

Fonti di intelligence citate dalla rivista tedesca Spiegel ritengono che gli oleodotti Nord Stream 1 e 2 siano stati colpiti in quattro punti da esplosioni con 500 chili di tritolo, l'equivalente della potenza esplosiva di una bomba di aereo.

Gli investigatori tedeschi hanno effettuato letture sismiche per calcolare la potenza delle esplosioni. E hanno detto ai media che subacquei o robot telecomandati potrebbero essere in grado di visitare i siti delle perdite già questo fine settimana.

Al momento dell'esplosione, Nord Stream 1 e Nord Stream 2 contenevano circa 800 milioni di metri cubi di gas nelle tre linee off shore. Lo ha detto il portavoce di Gazprom Sergei Kupriyanov in un collegamento video durante una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. "Secondo le stime disponibili, c'erano circa 800 milioni di metri cubi di gas nelle tre linee di gasdotti al momento dell'incidente. È il consumo della Danimarca per tre mesi", ha affermato. Kupriyanov ha sottolineato che Gazprom è alla ricerca di possibili soluzioni per riprendere il funzionamento del sistema Nord Stream, ma è difficile stabilire i tempi del ripristino.

"Gli occupanti russi hanno arrestato Igor Murashov, il direttore generale della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia Igor Murashov, che ha la responsabilità principale ed esclusiva della sicurezza nucleare e delle radiazioni nell'impianto". "La sua detenzione rappresenta un pericolo per il funzionamento della più grande centrale nucleare europea", ha dichiarato su Telegram Petro Kotin, presidente della Società energetica statale Energoatom, citato da Ukrinform. Secondo Kotin, "ieri pomeriggio le forze russe hanno fermato Murashov mentre si recava dalla stazione a Energodar, è stato bendato e portato via".

Il Consiglio federale condanna l'annessione di territori ucraini da parte della Russia, definendola "una grave violazione del diritto internazionale" che viola l'integrità territoriale e la sovranità nazionale dell'Ucraina.

"La Svizzera non riconosce l'incorporazione dei territori ucraini nella Federazione Russa", scrive in serata l'Esecutivo federale in una nota. "Queste regioni - si legge ancora - fanno ancora parte del territorio dell'Ucraina" L'annessione, che segue quella della Crimea avvenuta nel 2014, costituisce una nuova violazione del diritto internazionale. "Il Consiglio federale esorta la Russia ad allentare le tensioni e a ritirarsi completamente dai territori ucraini". Sottolinea inoltre che, "in qualità di potenza occupante, la Russia è tenuta a rispettare il diritto internazionale umanitario, i diritti umani e l'ordinamento giuridico ucraino in vigore".

La Svizzera chiede quindi che, "per fornire aiuto umanitario, sia garantito un accesso rapido e senza ostacoli all'intero territorio dell'Ucraina, comprese le zone occupate dalla Russia. Con l'avvicinarsi dell'inverno, la consegna di aiuti umanitari alla popolazione è infatti di fondamentale importanza".

Dovrebbe arrivare sull'Italia la coda della nube di metano che si è formata a seguito della fuga di gas del 27 settembre dai gasdotti Nord Stream 1 e 2, stimata nell'ultimo aggiornamento in 80mila tonnellate. Non c'è nessun pericolo né di inquinamento né per la salute dei cittadini, dato che la nube si è molto diluita in atmosfera ed essendo il metano un gas climalterante (che incide sul riscaldamento globale), non inquinante. Lo spiega Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, sui dati del rapporto dell'Istituto Norvegese per la ricerca sull'aria (Nilu), in base ai quali la nube si è divisa in 2 parti.

"Gli Stati Uniti condannano il tentativo fraudolento della Russia di annettere il territorio sovrano dell'Ucraina". Lo ha detto il presidente americano Joe Biden, assicurando che Washington continuerà a sostenere Kiev "con le armi e la diplomazia". "Queste azioni non hanno legittimità", ha proseguito Biden condannando l'annessione da parte della Russia di territori ucraini. Gli Usa hanno pure deciso una nuova raffica di sanzioni contro la Russia: nel mirino decine di società del settore tecnologico e della difesa, centinaia di deputati, oltre 900 dirigenti e i vertici della banca centrale russa. "Gli Stati Uniti onoreranno sempre i confini dell'Ucraina riconosciuti a livello internazionale. Continueremo a sostenere gli sforzi di Kiev per riprendere il controllo del suo territorio a livello militare e diplomatico, anche attraverso il nuovo pacchetto di aiuti per la sicurezza da 1,1 miliardi di dollari annunciati questa settimana", ha sottolineato il presidente americano.

L'Ucraina non negozierà con la Russia finché Vladimir Putin ne sarà il presidente. Lo ha detto il leader ucraino Volodymyr Zelensky in un video su Telegram, replicando alle dichiarazioni capo del Cremlino durante la cerimonia di annessione di quattro regioni ucraine. Allo stesso tempo Zelensky ha annunciato che l'Ucraina intende firmare la domanda per una adesione accelerata alla Nato. "Stiamo compiendo un passo decisivo firmando la domanda dell'Ucraina per l'adesione accelerata alla Nato", ha affermato in un video Zelensky pubblicato sui social media. "L'Ucraina è e resta un leader negli sforzi di negoziazione. Abbiamo sempre offerto alla Russia un accordo sulla convivenza a condizioni eque, oneste e dignitose. Ma è ovvio che questo è impossibile con questo presidente russo. Non sa cosa siano la dignità e l'onestà. Pertanto, siamo pronti per un dialogo con la Russia, ma quando avrà un altro presidente", ha detto Zelensky.

"Respingiamo fermamente e condanniamo inequivocabilmente l'annessione illegale da parte della Russia delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Minando deliberatamente l'ordine internazionale basato sulle regole e violando palesemente i diritti fondamentali dell'Ucraina all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale, principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale, la Russia sta mettendo a rischio la sicurezza globale". Lo dichiarano i 27 membri del Consiglio Europeo. "L'Ucraina sta esercitando il suo legittimo diritto di difendersi dall'aggressione russa per riacquistare il pieno controllo del suo territorio e ha il diritto di liberare i territori occupati all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti. Le minacce nucleari del Cremlino, la mobilitazione militare e la strategia di cercare di presentare falsamente il territorio ucraino come quello russo, sostenendo che la guerra potrebbe ora svolgersi sul territorio russo, non scuoteranno la nostra determinazione", aggiungono i leader dei 27 Paesi Ue riuniti nel Consiglio Europeo.

"Il popolo ha fatto la sua scelta, una scelta netta". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante una sontuosa cerimonia presso il palazzo del Cremlino per firmare i trattati di annessione a Mosca delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. "Sono convinto che la formazione di nuovi quattro soggetti della Federazione russa è la volontà di milioni di persone. È il loro diritto sancito nella carta delle Nazioni Unite, dove si parla dell'autodeterminazione dei popoli, basata sull'unità storica che è stata conquistata da generazioni, dai nostri predecessori, che hanno difeso la Russia".

Putin ha fatto diversi riferimenti al passato dell'Unione Sovietica: "L'Unione Sovietica è passata e non tornerà. Ma i russi che vivono al di fuori dei confini della Russia possono tornare alla loro patria storica". "Questo legame spirituale è stato trasmesso tra generazioni. È rimasto l'amore per la Russia, un sentimento che nessuno può distruggere. Ecco perché anche i giovani nati dopo la tragedia della caduta dell'Unione Sovietica hanno votato per l'annessione". Putin ha poi chiesto "un minuto di silenzio per gli eroi della guerra. Per gli eroi della grande Russia".

Il leader del Cremlino si è poi rivolto alle autorità di Kiev: "Esortiamo il regime di Kiev a cessare il fuoco e di tornare al tavolo dei negoziati. Noi siamo pronti a questo, ma la scelta del popolo sui referendum non sarà oggetto di discussione. È una scelta ormai fatta e la Russia non la tradirà. Le autorità di Kiev devono rispettare la legittima decisione popolare. Difenderemo la nostra terra con tutte le nostre forze, faremo di tutto per la sicurezza delle nostre persone. Le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre".

Quello dell'Occidente "è un delirio, un inganno vero e proprio, con doppi e tripli standard. Con tutte queste regole false la Russia non ha intenzione di vivere", ha proseguito Putin, lanciando accuse contro l'Occidente. "L'Occidente vuole renderci una colonia, vuole defraudarci, non vuole una cooperazione. Anche la nostra cultura li spaventa, il nostro fiorire è un pericolo per loro. Sta portando avanti una guerra ibrida contro la Russia". Putin infine ha ricordato che "gli Stati Uniti sono l'unico Paese al mondo ad avere usato le armi nucleari due volte, a Hiroshima e Nagasaki, stabilendo così un precedente".

Al termine del suo discorso il presidente russo ha firmato al Cremlino i trattati di annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, alla presenza dei leader separatisti di questi territori, che hanno siglato a loro volta i documenti.

Le minacce nucleari proferite da Vladimir Putin in relazione alla guerra in Ucraina non lasciano indifferente il Consiglio federale: in caso di minaccia o impiego di armi atomiche, verrà attivato lo Stato maggiore di condotta strategica della Confederazione (SMCSC) allo scopo di garantire una reazione rapida ed efficace.

Responsabile per l'impiego sarà il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), spiega una nota governativa odierna. I compiti dello SMCSC comprendono l'analisi costante della situazione, in modo da poter attuare tempestivamente le misure necessarie, nonché il coordinamento della pianificazione degli impieghi a breve, medio e lungo termine, in stretta collaborazione con gli organi competenti.

Nella sua attuale valutazione della situazione, il DDPS crede improbabile che, in relazione con la guerra in Ucraina, la Russia impieghi armi nucleari o che sia provocato deliberatamente un incidente nucleare. Se un evento nucleare dovesse comunque verificarsi in Ucraina, ciò rappresenterebbe una crisi di grande portata e complessità nonché di particolare urgenza in termini di tempo. Per garantire una reazione rapida ed efficace, il Consiglio federale definisce l'organizzazione di crisi e i relativi organi competenti.

Il governo ha quindi autorizzato il DDPS a impiegare lo Stato maggiore federale Protezione della popolazione (SMFP) quale Stato maggiore di condotta strategica della Confederazione, nel caso in cui si verificasse un evento nucleare oppure che un tale evento si profilasse.

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato i decreti con cui riconosce "l'indipendenza" delle regioni ucraine di Zaporizhzhia e Kherson. Lo riporta la Tass. Mosca aveva già riconosciuto come indipendenti da Kiev le altre due regioni ucraine, Donetsk e Lugansk, alla vigilia dell'invasione dell'Ucraina a febbraio. Con una cerimonia al Cremlino, Putin firmerà domani l'annessione unilaterale delle quattro regioni dopo i referendum farsa imposti dalla Russia, ritenuti illegali dalla comunità internazionale.

Oggi alle 15 (le 14 in Svizzera) nel Gran Palazzo del Cremlino, "si terrà una cerimonia per firmare gli accordi sull'ingresso di tutti i quattro nuovi territori ucraini in cui si è tenuto il referendum nella Federazione Russa: Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Lugansk. In questo evento ci sarà un corposo discorso del presidente Putin", ha detto il Portavoce de Presidente russo, Dimitri Peskov. 

La Norvegia è pronta a chiudere i confini con la Russia. Lo ha reso noto lo stesso governo, dicendo che sta rafforzando i controlli al confine con il territorio del Cremlino. "Se necessario, chiuderemo rapidamente il confine e i cambiamenti possono arrivare con breve preavviso", ha affermato la ministra della Giustizia e dell'Emergenza Emilie Enger Mehl.

"La mobilitazione in Russia e un possibile divieto di viaggio per i cittadini russi aumentano il rischio di attraversamento illegale della frontiera sul confine norvegese-russo al di fuori del valico di frontiera di Storskog", afferma il governo di Oslo in una nota. Da oggi un elicottero della polizia con sensori opererà nel distretto di Finnmark.

Un grande nuvola di gas aleggia sopra i cieli di Norvegia, Svezia e sta arrivando sopra il Regno Unito. È la causa della fuga di gas dai gasdotti Nord Stream 1 e 2. Il livello di metano su Svezia e Norvegia, riferiscono i media locali, è a livelli record. Il 96% del gas nel Nord Stream 1 e 2 era metano.

Secondo una simulazione pubblicata oggi dall'istituto di ricerca norvegese Nilu, il metano rilasciato dalla falle del Nord Stream si è spostato con il vento su diverse regioni svedesi e norvegesi, raggiungendo persino il Regno Unito. In base alle stesse stime, quasi 80.000 tonnellate di metano sono già fuoriuscite dai tubi danneggiati.

L'ultima indicazione degli esperti è che il gas si sta muovendo verso nord e potrebbe arrivare sopra le isole Svalbard in un paio di giorni. Platt sottolinea tuttavia che l'elevata concentrazione di metano non rappresenta un grave pericolo per le persone: "Non è pericoloso per l'uomo. Non è un gas infiammabile in queste quantità. È l'effetto climatico di cui invece stiamo parlando", chiarisce.

Questa mattina le truppe russe hanno colpito con dei razzi un convoglio umanitario civile in uscita da Zaporizhzhia, 25 persone sono morte e almeno altre 28 sono rimaste ferite. Lo ha riferito il capo dell'amministrazione regionale militare Oleksandr Starukh, citato da Espreso Tv. Il sindaco di Melitopol IvanFedorov ha aggiunto che le persone lasciano Zaporizhzhia per i territori occupati ogni giorno per consegnare medicine, sostenere i parenti e tornare indietro. Video pubblicati sui social mostrano una scena con morti e feriti sulla strada, il convoglio è stato colpito più di una dozzina di volte.

Il governatore ucraino di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, ha proclamato per domani una giornata di lutto dopo l'attacco condotto contro il convoglio umanitario di civili. Su Telegram, il governatore ha parlato di ''un altro attacco terroristico da parte di un paese terrorista''. Per ''la tragedia e  per onorare la memoria dei morti, il primo ottobre 2022 è dichiarato giorno di lutto nella regione di Zaporizhzhia'', ha aggiunto.

Tra la scorsa notte e questa mattina, le forse russe hanno compiuto massicci bombardamenti in dieci regioni dell'Ucraina, compreso l'attacco missilistico a Zaporizhzhia. Lo riferisce Ukrinform, raccogliendo le informazioni diffuse dalle amministrazioni regionali. Tra le altre oblasti colpite ci sono Chernihiv, Sumy, Odessa e Dnipropetrovsk. 

Quello di Zaporizhzhia è "un attacco terroristico". Lo denuncia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha accusato la Russia di essere una ''feccia assetata di sangue''. Zelensky ha parlato di ''stato terrorista'' che ha ''lanciato razzi contro la popolazione civile a Zaporizhzhia, Mykolaiv e  Dnipropetrovsk. Colpisce le regioni ucraine con lanciarazzi e droni''. Riferendosi all'attacco di questa mattina, ''gli occupanti hanno sparato 16 razzi in una mattinata nel solo distretto di Zaporizhzhia. Solo i terroristi possono farlo'', ma ''non dovrebbero avere posto nel mondo civile''. 

Dopo il raid, gli spostamenti "verso il territorio temporaneamente occupato attraverso Zaporizhzhia" sono stati sospesi a tempo indeterminato. Lo ha annunciato il governatore di Lugansk, Serhiy Gaidai .

I filo-russi di Zaporizhzhia hanno incolpato l'esercito ucraino per il raid. Secondo Vladimir Rogov, funzionario dell'amministrazione filo-russa di Zaporizhzhia citato dall'agenzia Tass, gli ucraini avrebbero colpito una colonna di auto che si stava formando per  "dirigersi verso i territori liberati".

"Abbiamo già alcuni materiali che indicano la pista occidentale nell'organizzazione e nell'attuazione dell'attacco terroristico" ai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2. Lo ha dichiarato Sergey Naryshkin, capo del Servizio di intelligence internazionale russo (Svr). "A mio parere, l'Occidente sta facendo di tutto per nascondere i veri responsabili e organizzatori di questo attacco terroristico", ha aggiunto.