Bloccata nel porto di Mariupol e bombardata una nave di F.lli Cosulich - Shipping Italy

2022-10-10 11:10:13 By : Ms. YY INK

Il quotidiano online del trasporto marittimo

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La general cargo Tzarevna è carica di bramme destinate al laminatoio di Tecnosider a Porto Nogaro ma anche se mollasse gli ormeggi dovrebe seguire una rotta libera dalle mine nel Mare d’Azov

La nave Tzarevna della società armatrice Vulcania controllata dal gruppo Fratelli Cosulich, battente bandiera maltese e con un equipaggio a bordo formato da marittimi non italiani, è bloccata dall’inizio del conflitto Ucraina-Russia nel porto di Mariupol con un carico di bramme destinato all’Italia, precisamente a un porto dell’Alto Adriatico.

“E’ stata colpita da una bomba che però per fortuna ha fatto pochi danni” ha spiegato all’Ansa l’amministratore delegato del gruppo, Augusto Cosulich. “Il problema non è tanto il bombardamento, il porto è stato abbastanza risparmiato, ma il mare d’Azov è pieno di mine e non si può uscire, ci vuole un percorso per uscire”. L’armatore e agente marittimo genovese ha aggiunto: “Stiamo cercando, insieme ad altre 4 o 5 navi che sono lì, attraverso una petizione inviata al ministero russo, a quello italiano e ad altri ministeri che riguardano i proprietari delle altre navi, di ottenere uno spazio per uscire. Vogliamo tutti uscire, anche perché il nostro equipaggio, una ventina di persone, adesso ha ancora da mangiare e da bere per un po’, ma c’è preoccupazione. Aspettiamo con fiducia”.

L’imprenditore non alza i toni e non perde l’ottimismo, mentre cerca una soluzione per far rientrare la nave, diretta al porto di Monfalcone, che porta un carico di bramme d’acciaio, prodotte dall’ucraina Metinvest e destinate al mercato italiano. “Una parte è destinata al nostro impianto siderurgico, la Tecnosider, un laminatoio a San Giorgio di Nogaro dove produciamo 400 mila tonnellate di lamiere da treno ogni anno e dove la materia prima proveniva appunto dall’Ucraina” ha precisato ancora Cosulich. “Ora dovremo acquistarle altrove. Siamo riusciti a trovarla dal Brasile, dall’Indonesia e dalla Cina, e per fortuna abbiamo materiale fino a giugno, ma se arrivasse anche la quantità che aspettiamo con quella nave sarebbe positivo. Per adesso dobbiamo aspettare e vedere quando potremo muovere la nave”.

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