Presidio per Said e Samir, i due operai morti per il monossido nel container a Moltrasio dove dormivano: sequestrato il cantiere - la Repubblica

2022-10-08 18:26:40 By : Mr. Nathan mong

Presidio dei sindacati, questa mattina davanti alla Prefettura di Como. Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato dopo la morte a Moltrasio di due giovani operai di origini egiziane, Said Salah Ibrahim Abdelaziz, 25 anni, e Samir Mohamed Said, 29 anni, uccisi dalle esalazioni di monossido di un braciere acceso per il freddo nel container in cui dormivano. Non era la prima volta che i due operai egiziani morti ieri mattina in un cantiere edile di Moltrasio, sul lago di Como, dormivano nella baracca-container nella quale l'altra notte sono stati intossicati dal monossido di carbonio. Lo afferma il collega 62enne che ieri mattina ha scoperto i due cadaveri e lo hanno confermato i parenti dei due giovani, domiciliati in provincia di Milano. "Io vengo  da Milano e faccio avanti e indietro - ha riferito il collega, nordafricano pure lui, che faceva anche da interprete alle due vittime - e fino a poco tempo fa anche loro prendevano il treno, poi hanno voluto fermarsi qui". "Sapevamo che lavoravano qui e che dovevano rimanere lì notte e giorno, ma non so per chi stessero lavorando" ha invece affermato un cugino dei due giovani. Giovani che erano arrivati in Italia all'inizio di agosto.

"In un Paese civile non può accadere che si dorma in una baracca in cantiere - è la denuncia dei rappresentanti dei lavoratori - una situazione non rispettosa delle più elementari norme di igiene e sicurezza, nonché della dignità della persona. Morire in quelle condizioni è terribile e insensato". Nel ribadire il cordoglio e la vicinanza ai famigliari dei lavoratori morti, i sindacati rinnovano la richiesta di una legge che preveda l'obbligo della timbratura in cantiere. "Se fosse stata attivata - sostengono - casi come questo non si sarebbero verificati".

La procura di Como, intanto, ha aperto una inchiesta e sequestrato il cantiere dove erano in costruzione appartamenti di lusso. Il principale committente è russo, ma sarebbero almeno tre le aziende impegnate nei lavori, due delle quali in subappalto. L'inchiesta intende innanzitutto chiarire se le due vittime lavoravano con un regolare contratto. Da quanto è trapelato, pare che ieri siano già state riscontrate varie irregolarità nel cantiere stesso, anche se non legate alla morte dei due operai egiziani. Lì, in una zona panoramica, sono in costruzione ville di lusso con piscina: il committente è un cittadino russo, mentre i lavori sono stati affidati a tre imprese, e in parte subappaltati. Nei loro confronti carabinieri, ispettorato del lavoro e Ats stanno effettuando una serie di accertamenti.