Segrate, alla Sice Previt i dipendenti diventano «designer» durante il lockdown. E creano linea di mobili- Corriere.it

2022-10-08 18:33:56 By : Mr. James Pan

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I progetti di operai e impiegati. L’obiettivo è non lasciare spegnere le energie, la creatività, neppure nell’ora più buia. Arrivano suggerimenti da tutta la forza lavoro: designer e operai, impiegati, artigiani

«Perché non produciamo armadi auto-disinfettanti? O una linea di arredo casa?». È la fine di marzo del 2020. Da due settimane l’Italia è in lockdown. Nel quartier generale della Sice Previt di Segrate, 15 mila metri quadrati di capannoni, i carroponti restano fermi. I 315 dipendenti dell’impresa fondata da Arturo Caprio e Monica Tonini (ingegnere lui, architetto lei, sposati da 31 anni, da 32 soci in affari) sono a casa in cassa integrazione (anticipata dalla società). Certo, chi può lavora in smart working, ma la maggioranza dei dipendenti opera di solito nei cantieri edili e nei reparti di produzione di arredi per le boutique di lusso in tutto il mondo: loro da casa non possono lavorare. E allora Arturo e Monica s’inventano il «SiceLab», una sorta di brainstorming online e invitano tutti i lavoratori a partecipare . L’obiettivo è non lasciare spegnere le energie, la creatività, neppure nell’ora più buia. Arrivano suggerimenti da tutta la forza lavoro: designer e operai, impiegati, artigiani. Le idee sono tante, altrettante se ne scartano. Poi nasce quella giusta, che ora è pronta al debutto: la prima linea di arredi da casa firmata dalla società. Si chiama «Fabbrica Arredi» e sarà presentata al prossimo Salone del Mobile. Lo stile è vagamente retrò, la scelta dei materiali e delle rifiniture è accuratissima. «La maggior parte delle linee d’arredo oggi sono legate a una firma importante. Questa è legata a una fabbrica, non a una persona. Siamo partiti con 46 dipendenti, eravamo una piccola-media impresa. Ora non lo siamo più, ma mi piace pensarla come una cittadella composta da tante realtà artigianali. Le mani dell’uomo creano cose immortali», racconta il patron Arturo Caprio, 65 anni, milanese. Ora le commesse sono riprese a pieno ritmo. Tra i clienti Dior, Bulgari, Valentino, Loro Piana, Tiffany, Louis Vuitton, Apple (Sice Previt ha realizzato lo store milanese e quello di Parigi). L’azienda ha un fatturato tra i 75 e i 90 milioni l’anno. Almeno 2-3 li investe ogni anno in macchinari. Come le nuove lasertubo, oppure la fresa in grado di auto-riconoscere le lastre di marmo quando è il momento di lavorarle.

In media l’allestimento di un negozio di lusso dura 7 anni . «Si va a periodi: quello del legno, del marmo, del vetro. Per questo teniamo tutte le produzioni in contemporanea. Negli anni abbiamo sviluppato i reparti di carpenteria, delle finiture». Arturo parla davanti al prototipo di un nastro d’acciaio: «Cinquecento di questi, in bianco e in oro, collegati a 500 motori, diventeranno la facciata cinematica di un palazzo» spiega Lorenzo Sfragano, responsabile dell’area progettazione. Di meraviglie, alla Sice, ne hanno realizzate tante: pareti sinuose, mobili-diamante. Lo spiega Simona Lanfranchi, che ora segue l’arredo casa. «Noi non assembliamo nulla. Il cliente ci porta il concept, noi lo sviluppiamo, lo disegniamo e fabbrichiamo qui ». Il magazzino ha armadi robotizzati alti 8 metri.

Tecnologia e ambiente: «L’acqua di produzione è depurata e riciclata e coi pannelli solari siamo quasi all’indipendenza energetica. E nel design dei mobili da casa abbiamo pensato a evergreen che non stanchino» aggiunge il patron, che conosce i dipendenti uno per uno. A chi compie 20 anni di lavoro viene dedicato un book fotografico . Un’azienda che si distingue anche per il welfare aziendale e l’attenzione alla maternità. Sul tetto di uno degli edifici, infine, c’è una chicca: una casetta da villeggiatura su progetto degli anni ’30 di Charlotte Perriand. All’epoca non fu prodotta. Ci ha pensato Sice Previt, che l’ha esposta a Miami, Milano e a Parigi.

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